mercoledì 29 agosto 2012

Terrorismo mammesco - aka the scaring mom

Ho quest'amica con un figlio di quattro anni. Ci siamo sempre aggiornate sulle fasi salienti delle nostre vite. Da quando sono rimasta incinta le cose però hanno preso una piega ansiogena - almeno per me. Qualche esempio:

Io: - "Ti devo dare una notizia bellissima, sono incinta!"
Lei: - Che bello! Lo sai che io ho appena avuto un aborto spontaneo?" [qui la telefonata completa]

Io: - "Tra un paio di settimane partorirò, ho un po' di paura..."
Lei: " Ma nooo, sta' tranquilla. Guarda, io ho avuto TRE GIORNI di travaglio e mi hanno messo OTTOMILA punti, quando è nato mio figlio non lo volevo nemmeno vedere ma tu sta' tranquilla eh!"

Io:  (partorito da 3 giorni) - " Non riesco ad allattarla, *ancora* non ho latte, speriamo bene"
Lei: - "Guarda,  a me sono venute le ragadi, la mastite, la febbre a 40 e nemmeno sono riuscita ad allattare! piangevo per il dolore!"

Io- "E quindi sto usando il latte formulato. Mi sento male all'idea di non allattarla io ma l'importante è che lei stia bene e cresca"
Lei:- "Brava, fai bene! io ho dovuto cambiare VENTI marche di latte, stava male con tutte, non ti dico che tragedia! Tua figlia sta bene, sì?"

Io: - "Stiamo per passare al latte 2"
Lei: - "Uuuuh, quando ho dato il latte 2 a mio figlio l'ho dovuto ricoverare per un attacco allergico da paura! Tua figlia sta bene, sì?"

Io: - "Sto svezzando Elena"
Lei: - "Mio figlio ha cominciato a mangiare come si deve a 3 anni, mi ha fatto dannare... Elena mangia, sì?"

Io: - "Eh, la prima febbre di Elena"
Lei: - " Sta' tranquilla, passa. Lo sai che mio figlio ha avuto la febbre a 43 [giuro che ha detto così] , l'ho dovuto ricoverare e dopo per reazione è scesa a 34 [giuro]. Tua figlia sta bene, sì?"

Io: - "Elena comincia a camminare, che bello!"
 Lei: - "Quando mio figlio ha cominciato a camminare, il secondo giorno è caduto e si è rotto la caviglia, è stato ingessato per due mesi! Tua figlia sta bene, sì?"

Ora. Io a questa qui voglio anche bene, ma in versione mamma mi fa venire le palpitazioni.  Che il figlio sia nato sotto una cattiva stella?O è lei che enfatizza  i piccoli incidenti di percorso?

Ma soprattutto, perché continuo a risponderle al telefono?

martedì 28 agosto 2012

La vertigine di una giornata tutta per sé.

Faccio sempre così.
Quando stiamo a casa la ragazza e io fantastico su quanto sonno, lavoro, manicure, Glee, torte, lavastoviglie, scrittura potrei fare se fossi da sola per un paio di giorni.
Quando lascio la ragazza da mia madre per un paio di giorni perché ho scadenze di lavoro passo la giornata a sentire la mancanza di mia figlia. E non lavoro, of course, sono troppo impegnata a struggermi di nostalgia.
Uff.

venerdì 24 agosto 2012

Pink stinks? [secondo me no, non sempre]

Amica 1: Vorrei fare un regalo a tua figlia, ce l'ha già un passeggino per le bambole?
Io: [eh? le bambole hanno il passeggino?] ehm, no. Comunque i giocattoli che preferisce sono quelli con le ruote, macchine, treni, cose così...
Amica 1: ma davveeero? ma è una femmina!

Amica 2: che stress, non riesco a pulire in casa perché mia figlia (18 mesi) mi toglie le cose di mano, vorrebbe farle lei.
Io: magari puoi darle qualcosa in miniatura così lei è contenta di imitarti e tu puoi fare le tue cose: che so, uno scopino piccino, uno straccetto...
Amica 2: Mai! non voglio che mia figlia cresca pensando di essere una schiava.

Insomma, noi mamme di figlie femmine, a nostra volta figlie delle figlie del femminismo, donne del post femminismo, come dobbiamo crescere le nostre bambine?
Da un lato ci sono tutti gli elementi classici, a cominciare dal fiocco rosa alla nascita, proseguendo con vestitini frou frou, bambole, mollettine, l'immarcescibile Hello Kitty, le dannate (excuse my French) principesse Disney, l'onnipresente colore rosa (o lilla). E poi le cose tipo "Sembra proprio una donnina!", oppure "dai un bacio alla bambola!". Amica 1, madre di due maschi, fa parte di questa tendenza.

Dall'altro lato c'è chi ritiene che le bambine vengano cresciute in modo sbagliato, con stereotipi che le influenzano negativamente, facendole diventare donne poco consapevoli  e pure un po' stupide. Questa idea è alla base di Pink stinks, ("Il rosa fa schifo")  una campagna americana per sciogliere le bimbe dalle rosate catene di genere. é anche l'idea di Amica 2.

E io, dove mi colloco? esattamente a metà tra le due cose, credo. E' un bel casino: per formazione e sensibilità faccio molta attenzione agli stereotipi di genere.
Mia figlia non ha (ancora) bambole, gongolo per la sua preferenza verso i giochi con le ruote (da maschi?).
 Però il giorno che  manifestasse desiderio di imitarmi facendo le pulizie, glielo farei fare.  Ma è un giorno lontano, non è che mi veda molto spesso ;-)
Ho scelto passeggino &co in colori neutri pensando a un riutilizzo mio o delle mie sorelle, però la stanza di mia figlia è tinteggiata in lilla e decorata con le fatine, perché erano più belle degli animaletti disponibili come alternativa.
Ho comprato pochissime cose rosa, però la vesto spesso di questo colore perché mi hanno regalato tanti abiti e che fai, li butti via? e poi, faccio coming out, a me il rosa piace. Ecco, l'ho detto. Mi piace proprio come colore, così come mi piacciono il lilla e il viola. Non mi piace però che sia l'unico colore possibile per una bambina secondo molti. Ora che la ragazza cammina e si arrampica mi capita di scegliere i vestiti nel reparto per maschietti, perché in quello per le bimbe ci sono soprattutto gonnelline a balze, abitini e altre robe con cui è difficile muoversi, invece di pantaloncini comodi e resistenti.

Vorrei evitare, fin quando potrò scegliere io per lei, le stucchevoli principesse Disney e compagnia bella. La mia segreta speranza è che non piacciano nemmeno a lei ma vedremo.
D'altro canto, l'umanità si divide prima di tutto in maschi e femmine, e la percezione del proprio genere è fondamentale per la costruzione della propria identità. Io sono stata cresciuta in modo poco "femminilizzato" nel senso che facevo un po' come mi pareva, senza particolari pressioni: non amavo le bambole e preferivo le costruzioni, non mi interessavano codini e treccine e non ero aggiornata sugli ultimi gadget di Poochie (ve la ricordate Poochie?). Però la volta che i miei, per risparmiare, comprarono una dozzina di quaderni per terza elementare in offerta con Maradona in copertina, ho passato tutto l'anno scolastico a vergognarmene e a cercare di tenerli nascosti, uno stress. E l'orrido diario di Pacman (che poi, io sono stata un'analfabeta tecnologia fino alla maggiore età, manco sapevo che fosse quella pallina) quando io spasimavo per quello di Barbie, ne vogliamo parlare?

Ecco, traumi infantili a parte, ora che guardo mia figlia che cresce a modo suo sono felice, ma so che con il contatto con i coetanei e con la televisione le cretine principesse Disney prima o poi infesteranno anche casa mia. Ma che fare a quel punto? crescere una piccola femminista decidendo per lei, o una piccola consumista lasciandola in balìa di pubblicità e stereotipi sociali? farne una Little Miss America (brr) o una piccola disadattata sociale in una classe di bimbe (esempio a caso) con il gloss a cinque anni?

A me basta crescere una figlia libera.




Mamme (di bimbe ma anche di maschietti) che esperienze avete? suggerimenti, consigli, storie da raccontare?