lunedì 20 giugno 2011

Ho capito perché si dice "essere in attesa"

38 settimane e 4 giorni.
 Due settimane fa il ginecologo mi aveva fatto capire che ero lì per lì per partorire. Corri a riempire il freezer di piatti pronti al marito prima di trasferirmi dai miei, metti le ultime cose in valigia, finisci di corsa le cose in sospeso.
La settimana scorsa la sentenza è stata che la piccola scoppia di salute e non ci pensa proprio ad andarsene dal suo monolocale, è cefalica ma ben lontana dalla porta d'uscita. Ho passato una settimana a casa dei miei in una specie di bolla, a fare a fatica le scale di giorno e a non dormire di notte. Per chi fosse interessata, so a memoria tutta la programmazione televisiva notturna.
Domani altro controllo, vediamo qual è il responso. Intanto la pancia ha assunto dimensioni imperiali, Pupetta è bella grande (stimata 3,600 kg per 52 cm?!?) e le scale diventano sempre più alte. La programmazione notturna non è male però.  Credo sia karma: ho passato tutto l'ottavo mese a preoccuparmi che nascesse troppo presto, così ora che sono prontissima e non potrei tollerare la vista di un altro lenzuolino/asciugamano/copriletto ricamato sono qui a far nulla, non posso fare altro che aspettare. Ecco perché la gravidanza la chiamano  anche 'attesa', l'ho capito ora più che mai.
In realtà stanotte mi sono svegliata con dei dolorini, e per circa venti minuti ho pensato Vuoi vedere che ci siamo?
Non c'eravamo, però sono stata contenta di fare, diciamo così, le prove generali. Speriamo che quando ci saremo davvero manterrò la stessa calma.

3 commenti:

  1. L'ultimo mese è il più tosto...ma ormai hai aspettato tanto che...ci siamo!

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  2. lultimo mese è il più.... stressante!!!!!!! non passa mai.. ma vedrai mancapoco e sono emozionata per te

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  3. pensa che la mia è nata a 41 più 4... dai che se non vuole ancora uscire vuol dire che non è pronta... e cmq comunque vada manca poco!

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